A quasi venti anni dalla famosa definizione formulata da Jenkins (2003) il termine “transmedia storytelling” resta il perno di una galassia semantica di categorie e concetti affini, che segnano un territorio magmatico e in evoluzione, rendendo indispensabile una riflessione aggiornata e transdisciplinare. Non è un caso che studiosi provenienti da diversi campi disciplinari (media studies, scienze sociali, semiotica, narratologia, marketing, design, etc.) si siano occupati di un simile fenomeno, contribuendo alla fondazione dei transmedia studies. 

A partire da un simile scenario, il convegno è stato un momento du  riflessione per sviluppare una riflessione su prospettive di studio e metodi di ricerca in un’ottica eco-logica. Da un lato, cioè, in grado di restituire l’immagine sistemica di un fenomeno così complesso. Dall’altro, di analizzare il transmedia nei termini di una logica, o ancora meglio di un insieme di logiche, alla base dei processi di ideazione, produzione, distribuzione e consumo di mondi, esperienze, culture, tecnologie.