Gli immaginari, diffusi e sviluppati attraverso le rappresentazioni culturali, acquistano rilevanza e
influenzano il pensiero e la percezione di coloro i quali hanno una conoscenza superficiale dell’IA.
Un filo conduttore nelle narrazioni accompagna da sempre la tecnologia del computer e il discorso
sull’IA; quello della meraviglia verso le nuove tecnologie e la condanna verso la tecnica che le crea.
Negli anni, si è sviluppata la concezione, equivoca, che si possa sviluppare un’intelligenza pari o
superiore a quella umana come una forma di macchina cosciente.
Il sociologo Patrice Flichy definisce un “immaginario tecnico”, secondo cui i discorsi e le
rappresentazioni prodotte dagli esperti e dagli utenti intervengono attivamente sull’innovazione. Ciò
accade perché l’immaginario costruito sull’innovazione tecnologica influenza in vari modi il lavoro di
progettazione e creazione delle tecnologie stesse. Per Flichy gli immaginari collettivi si costruiscono
attraverso l’interazione costante dei discorsi prodotti dai vari gruppi sociali, che producono, elaborano
e consumano l’innovazione scientifica 1 .
Il cinema, le serie tv, le opere letterarie e i videogames hanno modificato e allargato il concetto di IA.
Già nella cinematografia del Novecento ricorre il tema della macchina che imita la razionalità umana.
Nelle narrazioni cinematografiche prevale anche la tematica che riguarda la contrapposizione della
capacità umana di sentire e quella delle macchine di perfezionare la componente razionale, che
nell’essere umano è indebolita dai sentimenti e dalla capacità di amare. 2
Altre rappresentazioni cinematografiche mettono al centro la collaborazione tra macchine ed esseri
umani. Alcuni film si concentrano sull’etica dell’IA, sulla possibilità di allinearne i valori etici e quelli
dell’essere umano.
Una caratteristica che emerge dalla rappresentazione dell’immaginario contemporaneo dell’IA è
quella emotiva. Si sviluppa la teoria secondo cui le emozioni possono essere usate come strumento
scientifico per la creazione dell’intelligenza artificiale. Questo tipo di rappresentazione permette di far
emergere una nuova percezione dell’IA, non interessata al conflitto con l’essere umano, poiché dotata
di empatia e di capacità di provare emozioni.

1 I nuovi immaginari dell’intelligenza artificiale, in Imago a journal of the social imaginary, S. Bory, P.
Bory, 2015 https://cab.unime.it/journals/index.php/IMAGO/article/viewFile/1200/pdf
2 ibidem, https://cab.unime.it/journals/index.php/IMAGO/article/viewFile/1200/pdf

Gli immaginari sull’IA, creatisi nel corso degli anni, non sono solo delle rappresentazioni funzionali
di una realtà futura, ma sono delle forme creative che contribuiscono all’istituzione concreta del
pensiero tecnologico, socio-culturale e storico-filosofico del presente.